The Runaways

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Per gli amanti del female rock, Andrea Zacchi firma la recensione del film di Floria Sigismondi ancora inedito in Italia The Runaways

Voto al film:

L’altra metà del rock

The Runaways 3Tutte le storie delle band meteore si assomigliano; ogni gruppo mantiene il successo nel tempo a modo suo. Da Anna Karenina a Cherie Currie − cantante del primo gruppo rock tutto femminile (The Runaways) che a metà degli anni settanta sfiorò brevemente il successo − il passo è gigantesco, seppure una spirale autodistruttiva le possa in qualche modo accomunare. Di questa spirale e della parabola di un gruppo che, con l’eccezione del Giappone, ebbe uno scarso seguito ma una notevole influenza sul rock femminile degli anni a venire (dalle carriere soliste di Joan Jett e Lita Ford a The Go-Go’s, da The Bangles a Courtney Love) tratta il film della regista italo canadese Floria Sigismondi (apprezzata soprattutto per i video musicali di artisti come The White Stripes, David Bowie, Sigur Rós, The Cure, Björk e Marilyn Manson), qui al suo primo − e ad oggi ultimo − lungometraggio.

Basato sul libro autobiografico Neon Angel: The Cherie Currie Story, The Runaways descrive la nascita della band nella Los Angeles del 1975 con l’incontro tra la chitarrista Joan Jett (Kristen Stewart) ed il manager Kim Fowley (Michael Shannon), la scelta di Cherie Currie (Dakota Fanning) come cantante, le prove, i primi concerti, il contratto discografico, il rapporto sempre più stretto tra Joan e Cherie, poi la droga, il tour trionfale in Giappone, ancora la droga, invidie e gelosie fino all’uscita di Cherie dal gruppo.

Kristen Stewart, con la sua tipica espressione imbronciata, è sicuramente credibile nell’interpretare un personaggio androgino ed arrabbiato; anche Dakota Fanning è convincente nel restituire la sensualità ed insieme l’innocenza che il ruolo richiedeva.

Se non si può imputare alla regista l’invasione di clichés nella trama, in quanto tutto sommato realistici, sicuramente a lasciar desiderare è il mancato approfondimento psicologico dei personaThe Runaways 2ggi. In particolare il rapporto tra Joan Jett e Cherie Currie, che in teoria sarebbe centrale nel film, è raccontato in modo troppo frettoloso e superficiale. Eccessiva appare anche la linearità narrativa: un procedere piuttosto piatto che sfocia nella netta impressione che un documentario sarebbe stato molto più interessante ed efficace nel raccontare questa storia.

In definitiva The Runaways è un film piacevole ma abbastanza insipido e prevedibile.

Un discorso simile vale per la colonna sonora, composta dai pezzi più conosciuti delle The Runaways (alcuni interpretati dalle attrici) e da alcuni bellissimi brani dell’epoca (Lady Grinning Soul e Rebel Rebel di David Bowie, I Wanna Be Your Dog di The Stooges), ma in generale priva di originalità nella scelta delle canzoni e nell’abbinamento di queste con le immagini, che sfiora troppo spesso l’effetto videoclip.

SCHEDA TECNICA
The Runaways (USA, 2010) – REGIA: Floria Sigismondi. SCENEGGIATURA: Floria Sigismondi. FOTOGRAFIA: Benoît Debie. MONTAGGIO: Richard Chew. MUSICA: Lillian Berlin. CAST: Dakota Fanning, Kristen Stewart, Michael Shannonr. GENERE: Biografico. DURATA: 105’

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