Protagonista è una quercia del 1810 abitata da tutti gli altri personaggi: animali. Un appartamento che ospita i suoi abitanti in cavità, cunicoli, foglie, rami. Un universo rassicurante dove c’è posto per tutti, dove le vite passano e i muri restano.
Un documentario sugli animali in assenza della voce umana. Il sonoro “fa da voice over”, i suoni naturali sono definiti, metallici, immersivi – tanto da essere una inedita (tra i doc naturalistici) esperienza sensoriale. La musica trasmette l’imposizione della voce umana sugli animali, una interpretazione dei sentimenti delle bestie. Note romantiche sull’accoppiamento, note serene sulla quotidianità, climax sonoro da film d’azione nella caccia, ritmo sull iperattività degli insetti, suoni ovattati ed elettronici nelle radici del grande albero-condominio.
Un serpente si avvicina lentamente a un nido ma prima di riuscire ad acciuffare il suo pranzo di pennuti il ramo si spezza. Così, avvinghiato al ramo cade nell’acqua e nuota verso un altra direzione. Come fa a dimenticare il suo obiettivo? Forse a noi umani non è dato saperlo.
Una sinfonia vitale, un microcosmo, un documentario di osservazione.
Un canto in lingua francese rivela l’autrice, per non dimenticare che stiamo guardando attraverso i suoi occhi.
SCHEDA TECNICA: La Quercia (La Chêne Francia, 2022) Regia di Laurent Charbonnier, Michel Seydoux, Storia: Michel Fessler, Michel Seydoux, Laurent Charbonnier, Fotografia: Mathieu Giombini, Montaggio: Sylvie Lager, Musica: Cyrille Aufort, Genere: Documentario, durata 80 minuti.