Alla scoperta dell’America
La folla è in delirio: i Beatles sono arrivati a New York per il concerto allo Shea Stadium. È la prima volta che un gruppo rock si esibisce in uno stadio e questo evento segnerà un punto di non ritorno nel modo di concepire gli spettacoli musicali.
Intorno a questo evento ruota il film di Andrei Ujică TWST / Things We Said Today per il quale la classificazione di documentario appare come una gabbia che ne imprigiona l’esplosività creativa.
Intitolato come l’omonimo brano dei Fab Four contenuto nell’album del 1964 A Hard Day’s Night, l’opera del regista e sceneggiatore rumeno (Videograms of a Revolution, The Autobiography of Nicolae Ceaușescu) racconta innanzitutto i giorni immediatamente precedenti il famoso concerto del 15 agosto 1965, con la conferenza stampa e l’assembramento di fan sotto l’hotel dove alloggiano John e compagni.
Da qui parte Ujică per estendere il suo sguardo: l’esibizione si rivela essere non il fulcro del suo racconto, ma il pretesto per mostrare le contraddizioni della società americana. Ai poliziotti che cercano bonariamente di contenere l’entusiasmo delle fan in delirio per l’avvicinarsi delle automobili con a bordo Lennon e Ringo Starr si contrappongono, con una forza ideologica notevole, quelli che infieriscono con i manganelli sugli attivisti che protestano per i diritti civili: si passa da New York a Los Angeles, con sequenze dedicate ai “fatti di Watts”, una delle rivolte a sfondo razziale più violente della storia del Paese, scatenata dall’arresto dell’afroamericano Marquette Fry da parte del poliziotto Lee Minikus l’11 agosto 1965.
Più sottilmente, poi, le immagini del documentario istituiscono la contrapposizione tra questo clima tesissimo delle strade di LA (raccontato da preziosi documenti d’archivio della ABC, della CBS e della NBC) e quello spensierato che negli stessi giorni vivono le ragazze dell’Upper East Side di New York che si preparano al concerto, girando per i padiglioni dell’Esposizione Universale o facendo shopping nei negozi del centro. Il dramma cresce ascoltando le parole di un afroamericano di Los Angeles, che, intervistato da un giornalista, offre un lucido, disincantato e angosciante panorama della società statunitense e della irrisolta questione razziale. Nella sua originalità, il lungometraggio di Ujică introduce, alla guisa di Virgilî, due particolari personaggi che ci guidano in questo racconto. Il primo è Geoffrey, un ragazzo ispirato al saggista Geoffrey O’Brian che conobbe davvero i Beatles, che ci accompagna durante la prima metà del film nelle vesti di disegno animato; l’altra, Judy, è protagonista di una lunga parte che la segue dalla “prova vestito” in casa al viaggio dalla campagna alla città dove si sta recando per vivere il sogno di incontrare i suoi idoli.
Con TWST / Things We Said Today ci troviamo di fronte a un’opera particolare, che sa usare in modo accattivante materiali di diversa natura (archivio, animazione) per creare una narrazione allo stesso tempo mentale e geografica, tracciando un collegamento temporale tra passato e presente partendo da un leggendario evento musicale.
SCHEDA TECNICA:
TWST / THINGS WE SAID TODAY (Francia, Romania; 2024). REGIA: Andrei Ujică. SCENEGGIATURA: Andrei Ujică. MONTAGGIO: Dana Bunescu. MUSICA: Dana Bunescu. GENERE: Documentario. DURATA: 86’.