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Lapo Gresleri su Tokyo Tribe, action-musical di Sion Sono finalmente disponibile in DVD per Tucker Film
In onda giovedì 27 su Rai Movie, ore 05.00
Qui la recensione apparsa anche su Cineforumweb
East Side Story
Tokyo Tribe (2014) del cineasta giapponese Sion Sono è il pirotecnico adattamento del secondo capitolo dell’omonimo manga di Santa Inoue, fumetto di culto in patria negli anni Novanta oggetto anche di numerose traduzioni per il mercato europeo.
Mischiando generi e stilemi narrativi e registici (dal musical e film di arti marziali a wuxia, chambara, yakuza movie fino al pinku eiga), Sono realizza un’opera volutamente debordante al limite del kitsch, che amplifica l’impatto visivo delle vignette originali nella rappresentazione del futuristico scenario di lotte tra bande rivali per il dominio della periferia tokyota al centro della trama.
Con gusto spiccatamente post-moderno, il regista crea un universo caotico e violento denso di stratificati rimandi iconografici a mode, fumetti, cinema, videogame e altre espressioni di culture locali e occidentali. Un ambiente frutto di commistioni underground, sentite espressioni di stili di vita diversi ma affini, tentativi di affermazione della propria e altrui diversità in uno spazio urbano comune. Ogni inquadratura è una finestra aperta sul mondo malavitoso rappresentato, esplorato in sinuosi movimenti di macchina – si osservi il lungo piano sequenza in apertura – tra decine di personaggi e figuranti a riempire le scene rendendo l’immagine densa e corposa di quell’inferno in terra dove a vincere è sempre il più forte.
Per questi moderni guerrieri della notte sempre intenti ad alimentare le loro eterne faide, l’unico collante è il martellante hip-hop che accompagna tutto il film. È attraverso le sonorità dei ghetti americani che si esprimono le varie fazioni in causa, in un continuo confronto-scontro come già era in West Side Story. La musica dunque quale linguaggio universale condiviso, che oltrepassa le barriere personali in un terreno comune di pur faticosa convivenza sociale. È infatti sulle rime in nota che le varie “tribù” superano lentamente i reciproci pregiudizi, alleandosi infine contro il clan del sanguinario Lord Buppa che aspira ad imporsi come unico signore locale uccidendo i rivali, non a caso l’unica gang incapace di rappare e che piuttosto preferisce armi e brutalità.
Sinfonia metropolitana pop-gore di indubbio fascino, Tokyo Tribe si dimostra riuscita elaborazione dell’immaginario della nuova cultura globale in una sorta di accattivante auto-parodia che nasconde, sotto la veste di effettistico gioco per adulti, il tentativo di affrontare tematiche universali di scottante attualità.