La rabbia giovane

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Mariangela Carbone scrive del primo lungometraggio di Terrence Malick La rabbia giovane, evento di cronaca nera oggetto di svariati adattamenti futuri

Voto al film:

Presentiamo la recensione apparsa anche su Cinefilia Ritrovata

«Quando le foglie frusciavano, era come se gli spiriti sussurrassero i meravigliosi misteri della natura

È nel 1973, in pieno clima di rinnovamento del cinema americano, che esce nelle sale La rabbia giovane, esordio alla regia di Terrence Malick, qui anche sceneggiatore e produttore. Pur mantenendosi sulla scia del road movie indipendente di quegli anni, che con Easy Rider, Gangster Story e Strada a doppia corsia si afferma come il più “americano” dei generi cinematografici, il regista riesce a far emergere una grande libertà espressiva e creativa, delineando già quelli che diventeranno i tratti peculiari del suo cinema successivo.

Ispirandosi liberamente alla serie di omicidi compiuti in Nebraska negli anni Cinquanta dalla coppia di giovani Charles Starkweather e Caril Ann Fugate Malick racconta la storia del venticinquenne Kit (Martin Sheen) che incontra per caso l’adolescente Holly (Sissy Spacek) e se ne innamora, ma dovrà scontrarsi con il padre di lei, che si oppone duramente alla loro storia d’amore, arrivando ad ucciderlo.

In questo film privo di enfasi e compiacimento, la voce fuori campo di Holly, neutra e atonale, narra senza emozioni le tappe della fuga che conduce i due giovani dal Sud Dakota al cuore del Montana, attraverso sconfinate praterie deserte: una fuga dalla polizia, ma anche dal mondo civile, dalla comunità degli umani e dalla sue leggi, in un tentativo di isolamento e simbiosi con la natura e il paesaggio.

L’elogio della natura da parte dei protagonisti – e del regista insieme a loro – emerge già dalle prime scene («Bellissimo questo posto!» – «È merito degli alberi.»). A bordo dell’automobile, i due giovani attraversano un paesaggio maestoso ed affascinante, ma anche desolato, da cui l’uomo resta escluso; una natura quasi leopardiana, indifferente ed estranea alle vicende dell’uomo e ai suoi turbamenti, esattamente come le badlands del titolo originale.

Lo sguardo allucinato con cui Kit e Holly osservano il mondo intorno a loro e la totale apatia e indifferenza, che caratterizza soprattutto Holly, rendono faticoso allo spettatore comprendere la scelta del titolo italiano: Malick non vuole raccontare uno scontro generazionale e non fa cenno a una rabbia giovanile, e il nostro Kit assume i tratti di un rebel without a cause solo quando si sforza di sottolineare la propria somiglianza con James Dean (la posa di Kit con il fucile sulle spalle è proprio quella di Jett ne Il Gigante).

La colonna sonora, composta quasi interamente da musiche di Carl Orff, accompagna le maestose panoramiche che si alternano ad inquadrature macro di piante e insetti. Il suono delicato e innocente degli xinofoli dei brani di Orff, che fa da sottofondo al film fin dai titoli di testa, abbinato alle immagini di violenza e di omicidi, compiuti con freddo distacco, suscitano nello spettatore un senso di smarrimento ed incertezza, impedendogli di provare fino in fondo empatia con gli eventi e i personaggi.

Gli unici due momenti in cui la musica si fa diegetica è con il brano Love Is Strange di Mickey & Sylvia, sulle cui note i due giovani danzano a piedi nudi nella foresta, in un ballo che diventa simbolo di una (illusoria) simbiosi con la natura; e con la canzone A Blossom Fell di Nat King Cole, che accompagna, nel finale, un ballo notturno illuminato dai soli fari dell’automobile, preludio del disastro imminente.

Con questo suo primo lungometraggio, Malick realizza un’opera profondamente lirica e poetica, ricca di immagini suggestive, fonte di ispirazione per generazioni future, non solo di cineasti: la canzone Nebraska di Bruce Springsteen ne è una prova.

SCHEDA TECNICA
La rabbia giovane (Badlands, USA, 1973) – REGIA: Terrence Malick. SCENEGGIATURA: Terrence Malick. FOTOGRAFIA: Tak Fujimoto. MONTAGGIO: Robert Estrin, Billy Weber. MUSICHE: George Aliceson Tipton. CAST: Martin Sheen, Sissy Spacek, Warren Oates, Terrence Malick. GENERE: Drammatico. DURATA: 93′

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