The 40-Year-Old Version

Lapo Gresleri su The 40-Year-Old Version, il sorprendente esordio alla regia di Radha Blank

Voto al film:

L’età della coscienza

Presentato al Sundance Film Festival 2020 e distribuito da Netflix, il semi-autobiografico The 40-Year-Old Version rappresenta uno dei più significativi e riusciti esordi nel panorama cinematografico americano degli ultimi anni. La regista Radha Blank, già attrice, produttrice, comica, rapper e sceneggiatrice per teatro e tv, dimostra anche sul grande schermo il suo talento, forte di una scrittura capace di affrontare con pungente ironia le grandi questioni sociali e di genere contemporanee. Uno stile molto vicino a quello del caustico Spike Lee, alla cui opera The 40-Year-Old-Version rende palesemente omaggio, in particolare a Lola Darling, primo lungometraggio del regista da lui recentemente attualizzato – anche con la collaborazione di Blank – nella serie She’s Gotta Have It.

I toni da commedia, l’uso del bianco e nero con inserti a colori, l’ambiente di Brooklyn, i finti interventi in presa diretta a funzione di commento sono i più evidenti elementi in comune tra i due film, entrambi aventi per protagonista una giovane artista nera. Lola è libera ed emancipata, forte di una raggiunta autodeterminazione e desiderosa di difendere la propria indipendenza; Radha è invece in una profonda crisi creativa e interiore, provocata dalla morte della madre e dall’intimo e radicale cambiamento fisico e psicologico dato dall’ormai prossimo passaggio a una nuova età. Se la prima è una sorta di ideale femmineo della nuova gioventù nera coeva, la seconda cerca di affermare un’identità incerta e complessa, convogliando frustrazioni e ambizioni in una nuova versione di sé attraverso la musica.

Se il jazz dava ritmo e struttura al film di Lee, così l’hip-hop fa in quello della giovane regista. Non solo elemento artistico che arricchisce la scena, ma strumento vitale per la protagonista nell’espressione di un’integrità in via d’affermazione. Regolarmente fuori luogo, per atteggiamento o per il fisico impacciato, è nel rap che RadhaMUSPrime trova se stessa. Di natura rigida per la forte cadenza delle sue basi, questa musica diventa il sostegno ideale alla sua creatività, espressione metrica che dà il tempo giusto ai pensieri, che sgorgano in vere e proprie invettive manifesti del suo disagio. I cambiamenti del proprio corpo, avances e umiliazioni, la gentrificazione, l’appropriazione bianca della cultura nera sono alcuni dei temi che si intrecciano nei testi di Radha, veri e propri poemi costruiti in rima su rimandi, metafore, provocazioni come nella tradizione del golden age rap anni Ottanta.

Ma il pluripremiato The 40-Year-Old-Version non è soltanto un atto d’amore verso la cultura hip-hop newyorchese – sostenuto anche da un brano promozionale che ha visto la partecipazione di Nas, Dave East, Remy Ma, GhostFace Killah e Styles P. È soprattutto un essenziale tassello della nuova cinematografia femminile black di cui Dee Rees, Kasi Lemmons e Stella Meghie sono tra le principali esponenti. Un cinema fatto da donne sulle donne che si propone di decostruire gli stereotipi hollywoodiani tipicamente associati alle nere offrendo ritratti più articolati, realistici e veritieri, espressioni di una matura presa di coscienza e azione collettiva che trova in quella sorellanza tipicamente afroamericana le sue radici e la sua ragione d’essere.

L’articolo è apparso anche su Cinefilia Ritrovata
SCHEDA TECNICA
The 40-Year-Old Version (Id., USA, 2020) – REGIA e SCENEGGIATURA: Radha Blank. FOTOGRAFIA: Eric Branco. MONTAGGIO: Robert Grigsby Wilson. MUSICHE: Guy C. Routte. CAST: Radha Blank, Peter Kim, Oswin Benjamin, Reed Birney. GENERE: Commedia. DURATA: 120′. Disponibile su Netflix dal 9 ottobre 2020

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