[:it]Zonda: folclore argentino[:]

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Presentato a Venezia 72, Zonda: folclore argentino di Carlos Saura è recensito da Lapo Gresleri

Voto al film:

Canti di resistenza

Con Zonda: folclore argentino Carlos Saura firma uno dei suoi capolavori, un film raffinato e sanguigno, ritratto di una cultura le cui origini sono da rintracciare nei fenomeni migratori che hanno caratterizzato la storia dell’America Zonda-folclore-argentino4Latina. Da sempre interessato al rapporto tra cinema e musica, il regista spagnolo compie qui un’indagine etnomusicologica sulla canzone popolare del Paese sudamericano, espressione vive dell’incontro tra saperi alla base della tradizione nazionale.

La didascalia in apertura spiega che Zonda è il nome di un vento di origine occidentale che percorre buona parte dell’Argentina modificando le sue caratteristiche in base alle zone attraversate di cui porta con sé tracce e residui. La metafora di Saura è da subito chiara: in anni di complessi mutamenti degli assetti geo-politici internazionali in cui l’incontro e accettazione dell’“altro”, delle sue usanze e costumi è la base essenziale di un civile vivere comunitario, il processo attuato dal popolo argentino diventa testimonianza di una possibile convivenza pacifica tra le parti, oggi più che mai necessaria. La musica, linguaggio universale di immediata comprensione, diventa allora veicolo di interrelazione tra le parti, punto di partenza ideale per una conoscenza reciproca che vada al di là di una forzata condivisione di spazi in favore di una ben più consapevole esperienza civile.

zonda danzeSenza ulteriori commenti, l’autore tesse un’ampia tela che collega tra loro le numerose esecuzioni di brani folcloristici eseguiti dai più rilevanti interpreti nazionali, arricchite da grandi pannelli colorati e retroilluminati o coreografie di balli locali ad arricchire la scena. In un excursus che attraversa generi quali il Carnavalito, la Zamba, la Chacarera, la Copla e il Chamamé, il cineasta lascia libero lo spettatore di cogliere le influenze musicali che caratterizzano i ritmi e le melodie presentate sullo schermo. Risulta evidente una pratica di appropriazione, filtraggio e rielaborazione nei confronti delle diverse matrici straniere che si sono susseguite sul territorio nelle fasi di colonizzazione prima e immigrazione poi, simile per molti versi a quella attuata dagli africani deportati su territorio statunitense come schiavi, che ha dato vita ad esempio al Blues o al Jazz. Italiana, spagnola, polacca, ecc.: non c’è cultura che non sia stata assorbita dalla popolazione argentina, fenomeno sì frutto di dolorosi processi storici, ma anche esempio di orgogliosa resistenza culturale.

SCHEDA TECNICA
Zonda: folclore argentino (Id., Argentina-Francia-Spagna, 2015) – REGIA: Carlos Saura. SCENEGGIATURA: Carlos Saura. FOTOGRAFIA: Félix Monti. MONTAGGIO: César Custodio, Lara Rodríguez Vilardebó. MUSICA e CAST: Soledad Pastorutti, Lito Vitale, Pedro Aznar, Liliana Herrero, Luis Salinas, Jairo Ballet Nuevo Arte Nativo De Koki & Pajarín Saavedra, Jaime Torres, Juan Falú Chaqueño Palavecino, Peteco Carabajal, Verónica Condomí, Walter Soria Marián Farías Gómez, Horacio Lavandera, Gabo Ferro, Luciana Jury Vittillo Ábalos, Mariana Carrizo, Metabombo, Lucho Gonzáles, Jimena Teruel Tomás Lipán, Marcelo Torres, Melania Pérez, Juventud Prolongada Orquesta Popular Los Amigos Del Chango, Mercedes Sosa, Atahualpa Yupanqui. GENERE: Documentario. DURATA: 85′

https://www.youtube.com/watch?v=dHEo2XYMDek[:]

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