Blinded by the Light

Lapo Gresleri su Blinded by the Light di Gurinder Chadha, film ispirato a una storia vera e alle canzoni di Bruce Springsteen

Voto al film:

Dream Baby Dream

Chiunque ami Bruce Springsteen dovrebbe vedere Blinded by the Light. Non solo perché la colonna sonora include molti tra i più noti brani del Boss (da Badlands a Prove It All Night, da Cover Me a Born In the USA, da Hungry Heart a The River), alcuni in rare versioni dal vivo, oltre all’inedito I’ll Stand by You, scritto per Harry Potter e la pietra filosofale ma rifiutato dalla produzione. Bensì perché chi è stato “accecato dalla luce” springsteeniana non può non ritrovare qualcosa di sé nel protagonista Javed.

Tratto dalla vera storia del fan Sarfraz Manzoor, figlio di pakistani immigrati a Leyton negli anni Ottanta, il film di Gurinder Chadha è un racconto di formazione il cui processo scaturisce dall’impatto con la musica del rocker, considerata dai giovani inglesi ormai desueta, ma capace ancora di ispirare ed emozionare il ragazzo, spronandolo a credere e lavorare ai propri sogni. Chadha è brava nel modellare la materia springsteeniana a favore della sua storia, con alcune scelte stilistiche azzeccate (la folgorazione di Javed all’ascolto di Dancing In the Dark e Promised Land o l’assolo di sax di Jungleland sul pestaggio del padre da parte dei naziskin) e altre più kitsch sullo stile di Bollywood (la serenata all’amata Eliza su Thunder Road o Born to Run cantata a squarciagola per le strade della cittadina inglese).

Ma ancor di più la regista – anch’essa ammiratrice di Bruce – riesce a trasmettere l’essenza della poetica del cantautore di Freehold trasferendola nel contesto immigratorio europeo, proletario ed emarginato, e dimostrandone l’universalità del messaggio e dei valori espressi. Il sogno di cui Javed “parla e cerca di realizzare” (diventare scrittore e abbandonare la vita deprimente prospettatagli dal modello paterno), diviene metafora dell’ambizione di ognuno di raggiungere i propri obiettivi e realizzarsi come persona, a volte anche scendendo a compromessi, ma senza tradire mai la propria essenza. Per chi è come Javed, Bruce è un riferimento, un faro illuminante la cui luce squarcia le tenebre interiori insegnando a credere in sé stessi e impegarsi, senza perdere mai di vista il proprio punto di partenza né quello di arrivo.

Proprio il concetto di ponte tra passato e presente, tradizione e modernità, centrale nell’opera di Springsteen, diviene per Chadha un modello ideale di integrazione, che accetti le proprie e altrui diversità in prospettiva di una profonda armonia tra le parti. L’idea è espressa anche dal contesto musicale giovanile che fa da sfondo alla vicenda: strizzando l’occhio al recente Sing Street, l’universo adolescenziale degli anni Ottanta è mostrato come un magma di influenze e contaminazioni spesso stridenti, espressioni in essere del complesso contesto socioculturale che si sarebbe sviluppato negli anni a venire.

SCHEDA TECNICA
Blinded by the Light – Travolto dalla musica (Blinded by the Light, Inghilterra, 2019) – REGIA: Gurinder Chadha. SCENEGGIATURA: Paul Mayeda Berges, Gurinder Chadha, Sarfraz Manzoor [dalla sua omonima autobiografia]. FOTOGRAFIA: Ben Smithard. MONTAGGIO: Justin Krish. MUSICHE: A. R. Raham. CAST: Viveik Kalra, Kulvinder Ghir, Meera Ganatra, Nell Williams. GENERE: Commedia. DURATA: 118′

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