LeitSummer 2018: Captain Eo + Michael Jackson’s Ghosts

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Voto al film:

Eroe messianico

Sulla figura di Michael Jackson, simbolo del gigantismo pop anni Ottanta, poi psicanalizzato e spolpato post-mortem fino al raggiungimento della dimensione autoptica, si sono profusi fiumi di parole e costruito mitologie immortali. Mantenendoci coerenti al profluvio agiografico fin qui versato, proveremo ad analizzare il mito sulla base della sua erezione a icona metamorfica del video e a eroe salvifico prestato alla fantascienza e all’horror. Captain Eo (1986) e Michael Jackson’s Ghosts (1997) rappresentano il viaggio dell’eletto nel cinema di genere, tra il feticismo sci-fi a vocazione citazionistica e l’omaggio al cinema dell’orrore in stile Hammer. Come il Neo volteggiante nei meandri del cyberspazio, Jacko passa disinvolto attraverso i diversi stadi della trasformazione fisica ed etica che coincidono con le fluttuazioni dell’icona crossmediale, dalla zombificazione (Thriller), all’identificazione con la figura sciamanica dotata di conoscenza sapienziale: l’abbraccio cosmico di Captain Eo al genere umano e la danza propiziatoria nella magione vittoriana dell’eremita in Michael Jackson’s Ghosts non possono che confermare la sua natura messianica, ricalcando ancestrali prodigi magici e profetizzando l’avvento di nuove forme di liberazione iconografica.

Jackson è il messia delle stelle in Captain Eo, latore di un messaggio di salvezza universale e, come l’uomo solitario braccato dalla massa di “nice regular people” in Michael Jackson’s Ghosts, ha il potere di far conoscere ai normali la loro metà oscura e il male patologico che si annida all’interno di anime falsamente pure. In Captain Eo, cortometraggio diretto nel 1986 da Francis Ford Coppola, scritto e prodotto da George Lucas, Jacko si trasforma in eroe spaziale in tuta bianca guidando una ribellione contro il supremo leader di un pianeta dittatoriale. Il dono di pace offerto ad una dea cyber punk, metà umana e metà aliena (Anjelica Huston) è in realtà una celebrazione della sua musica – We Are Here to Change the World, pubblicata nel 2004 e Another Part of Me che tornerà in Bad nel 1987 – e del trasformismo che lo ha sempre caratterizzato e che qui si realizza in una danza sfrenata per purificare la regina cattiva. Dalla space opera che strizza l’occhio a Star Wars e Flash Gordon e all’universo iconico anni 80, Jacko torna poi alle atmosfere orrorifiche inaugurate da John Landis nel videoclip di Thriller, anche se qui la metamorfosi, complice anche la direzione di Stan Winston e la scrittura di Stephen King e Mick Garris, assume una valenza universale dai toni spettrali.

Jacko è eroe e antagonista, canta e balla per far vedere all’uomo la propria metà oscura e riassume in sé hybris e nemesis, bianco e nero, dannazione e catarsi. Tra echi burtoniani e rivisitazioni gotiche l’eroe incarna il liberatore dalle catene dell’intolleranza, facendosi capro espiatorio della comunità, esibendosi in trucchi e magie ballate e regalando un “creepshow” invasato a suon di musica.

SCHEDE TECNICHE
Captain Eo (USA 1986) – REGIA: Francis Ford Coppola. SCENEGGIATURA: Francis Ford Coppola, Rusty Lemorande. FOTOGRAFIA: Vittorio Storaro. MONTAGGIO: Lisa Fruchtman, Walter Murch. MUSICHE: James Horner. CAST: Michael Jackson, Anjelica Huston, Dick Shawn, Fred Apolito, Sheila Best. GENERE: Fantascienza. DURATA: 17’
Michael Jackson’s Ghosts (USA 1997) – REGIA Stan Winston. SCENEGGIATURA: Michael Jackson, Stephen King, Mick Garris. FOTOGRAFIA: Russel Carpenter. MUSICHE: Nicholas Pike. CAST: Michael Jackson, Mos Def-Yasiin Bey, LaVelle Smith jr, Travis Payne. GENERE: Horror. DURATA: 39’

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