Cinema Ritrovato 2024 – Amarcord

“Io mi ricordo”. Federico Fellini ricorda gli anni riminesi: la scuola, i grandi eventi come il passaggio del transatlantico Rex, i falò in piazza e la Mille Miglia. Poi ci sono i personaggi: l’avvocato storico locale (Luigi Rossi), la Gradisca (Magali Noel), la tabaccaia dal seno enorme (Maria Antonietta Beluzzi), i compagni di scuola (tra cui Alvaro Vitali), lo zio matto che vuole una donna (Ciccio Ingrassia). Un décor filtrato da un’immaginazione vicina alla dimensione di sogno – la cifra estetica di Fellini. Un film con una colonna sonora straordinaria firmata, ancora una volta, da Nino Rota.

Trailer

Amarcord è uno dei grandi capolavori del cinema felliniano, Woody Allen ne consiglia la visione almeno una volta l’anno. Quindi perché scriverne ancora? Che c’è ancora da dire? C’è da dire che la modalità di fruizione di un film certe volte suscita emozioni nuove anche se quel film lo si è visto allo sfinimento: è il caso della proiezione in Piazza Maggiore a Bologna di sabato 6 luglio scorso, nella quale la musica di Amarcord è stata eseguita dal vivo dall’Orchestra del Teatro Comunale diretta da Timothy Brock. Quando sono passati i titoli di testa, il maestro ha alzato la bacchetta e l’orchestra è partita con il celeberrimo tema di Nino Rota, fra la folla (torrenziale, inaspettata) si è diffuso un brivido di emozione che Walter Benjamin attribuirebbe alla manifestazione dell’aura, l’aura di un’opera d’arte. Non che il film di per sé non abbia la sua aura, dato però che Nino Rota sta a Fellini come Ennio Morricone sta a Sergio Leone, un’orchestra dal vivo ne aumenta la potenza. Compito non facile, accompagnare Amarcord, per giunta sulla pubblica piazza. Stavolta non si tratta di un film muto o di una sala insonorizzata: l’orchestra ha dovuto lavorare sui volumi per non passare sopra alla banda sonora dei dialoghi e il risultato è stato perfetto.

Ma la bellezza e la puntualità della proiezione di Amarcord non si esaurisce con la stupenda performance dell’Orchestra del Comunale. Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca, nel discorso introduttivo ha posto l’accento sulle figure ridicole dei fascisti, lette attraverso lo specchio deformante della fantasia di Fellini, e – nel giorno del Pride – ha voluto ricordare una figura importante per l’Italia e per la nostra città: Marcella di Folco. Assegnata maschio alla nascita, fu scelta da Fellini per interpretare il Principe Umberto II sedotto dalla Gradisca (è accreditata, oltre che con il dead name, con il cognome d’arte, Di Falco). Dopo la riassegnazione di sesso tramite operazione, è stata una figura di spicco nell’attivismo T ricoprendo cariche di presidente del Movimento Italiano Transessuali e vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere oltre che di consigliere comunale, con i Verdi – prima donna T, riassegnata quanto al genere e al sesso, a ricoprire una carica pubblica al mondo.

Nino Rota e Marcella sono stati i protagonisti di una splendida serata sognante, quasi da sindrome di Stendhal applicata ai film.

SCHEDA TECNICA: Amarcord. Regista: Federico Fellini; Genere: commedia, drammatico, grottesco, Sceneggiatura: Federico Fellini, Tonino Guerra; Montaggio: Ruggero Mastroianni; Musiche: Nino Rota, Produttore: Franco Cristaldi; Distribuzione: P.I.C.; Cast: Pupella Maggio, Armando Brancia, Magali Noel, Ciccio Ingrassia, Alvaro Vitali, Luigi Rossi, Marcella di Folco, Maria Antonietta Beluzzi Anno: 1973; Paese: Italia; Durata: 123 minuti.

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