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Alessandro Guatti scrive della colonna sonora di Silence – attesissimo film di Martin Scorsese – online per un periodo limitato sul sito della Paramount
Immergiamoci nel silenzio
Se non vedete l’ora che giunga il 12 gennaio (data prevista della release italiana) per poter finalmente assistere alla proiezione dell’ultimo film di Martin Scorsese, sarete probabilmente felici di immergervi in anticipo nell’atmosfera di Silence approfittando dell’opportunità che la Paramount Pictures ci offre di ascoltarne parte della colonna sonora a questo link.
Tratto dall’omonimo romanzo di Shūsaku Endō (1966), il film verterà sul confronto tra diverse culture e diversi modi di intendere la spiritualità e la religione: l’opera racconta la storia di due gesuiti (Andrew Garfield e Adam Driver) alla ricerca del loro mentore (Liam Neeson), scomparso durante le persecuzioni dei cristiani nel Giappone del XVII secolo. Il viaggio che i protagonisti dovranno affrontare e il complicato dialogo tra culture che ne deriverà metteranno a dura prova la loro tempra fisica e soprattutto la loro fede: da qui il titolo, che riferendosi al silenzio di Dio esplicita la metafora della crisi spirituale dei due gesuiti.
Le tredici tracce pubblicate non sono tanto dei brani musicali quanto elementi di un tessuto sonoro che ha lo scopo di evocare un’atmosfera. Poiché scindere a fini critici o analitici una colonna sonora dal film a cui appartiene è un’operazione rischiosa, le impressioni che un ascolto apporta possono divergere dall’intento compositivo. In questo caso, ad esempio, qualcuno potrebbe essere portato a pensare che si tratti della banda sonora di un film horror. Intrecciando suoni della natura (animali, fronde, acqua, fuoco) a strumenti a percussione e (raramente) al suono della voce umana, il commento sonoro composto da Kim Allen Kluge & Kathryn Kluge sembra incamminarsi su una strada new age o ambient. A mio parere, è solo la conoscenza della trama del film e la conseguente contestualizzazione di tali sonorità a rivestire questo tessuto di un certo significato. Si potrebbe allora ipotizzare che una composizione di tal sorta sia un tentativo di rendere a livello sonoro la conciliazione tra la spiritualità cristiana e quella giapponese dell’epoca dello shogunato (per lo più shintoista e buddhista). Del resto, non è una novità che la spiritualità e la religione siano temi cari a Scorsese (si pensi a L’ultima tentazione di Cristo): non stupisce quindi che il regista abbia lavorato a questo progetto per circa trent’anni.
Ora finalmente l’opera è compiuta.
Tracklist:
1 – “Meditation”; 2 – “Sea Bells”; 3 – “Sea Monks”; 4 – “Confession”; 5 – “Whispers in the Dark”; 6 – “Drowned Chorus”; 7 – “Disrupting the Glimmering Air”; 8 – “Rain Falls Unceasingly on the Sea”; 9 – “Saints & Heroes”; 10 – “Cosmic Ocean”; 11 – “Ferreira in the Pit”; 12 – “Silence”; 13 – “Cicada Voices in His Head”
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