[:it]Swing Kids – Giovani ribelli[:]

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Nuovo appuntamento per la sezione “Film History” con la recensione di Swing Kids – Giovani ribelli di Thomas Carter a cura di Lapo Gresleri

Voto al film:

La musica ribelle

Prima del Rock era il Jazz. Più ancora che nei secoli precedenti, nel Novecento la musica ha assunto un valore aggiunto, venendosi a fare espressione di precise mode e tendenze culturali e sociali. Così se il genere bianco americano per antonomasia, con la sua carica di anticonformismo e ribellione, è stato la colonna sonora per le giovani generazioni dagli anni Cinquanta ai Settanta, la musica di matrice afroamericana lo è stato per quella precedente soprattutto in Europa, strumento di opposizione ai diversi totalitarismi nazionali coevi. L’ideologia americana, simbolo di una libertà idealizzata quanto desiderata, veniva così a contrastare i modelli austeri, violenti e repressivi propagandati da governi che vietavano ogni prodotto di culture esterne alla propria: cinema, musica e vestire erano tendenzialmente controllati, censurati e in alcuni casi proibiti, facendo spesso degli oggetti di quei divieti, soggetti di moderni culti alternativi.

È questo il contesto alla base del film di Thomas Carter, ambientato nella Germania degli anni Trenta già dominata dalla mentalità nazista a cui si contrapponeva quella dei giovani contestatari “Swing Kids”, amanti dei film western e gangster, della moda statunitense e soprattutto della sua musica. Il rifiuto dei dogmi della dottrina abbracciata dalla maggioranza si manifestava qui solo sul piano intellettuale, non cercando lo scontro fisico, ma piuttosto un gesto culturale di reazione a una vessazione che si faceva sempre più esplicita.

Attraverso il percorso di formazione di quattro amici accomunati dalla passione per lo Swing, costretti da forze maggiori a prendere decisioni e It Don't Mean A Thing If It Ain't Got That Swingstrade diverse, Giovani ribelli omaggia quella meglio gioventù nazionale e il suo coraggio, che ha segnato il proprio tempo lasciando un’impronta indelebile nella cultura e nella storia del Paese. Il tono retorico del racconto non alleggerisce certo la struttura di per sé elementare del film, basata su contrasti tra opposti dicotomici “Buono/Cattivo” “Giusto/Sbagliato” che renderebbero la pellicola un esasperato dramma a fondo storico se non fosse per la colonna sonora. Proprio le composizioni di Duke Ellington, Count Basie, Benny Goodman e Django Reinhardt che scandiscono le numerose scene di scatenati balli clandestini, sono la punta di diamante di una comunque lodevole opera prima, lungometraggio imperfetto e nostalgico forte però dell’entusiasmo per ciò che è stato il motore della prima vera rivoluzione culturale contemporanea.

SCHEDA TECNICA
Swing Kids – Giovani Ribelli (Swing Kids, USA, 1993) – REGIA: Thomas Carter. SCENEGGIATURA: Jonathan Marc Feldman. FOTOGRAFIA: Jerzy Zielinski. MONTAGGIO: Michael R. Miller. MUSICHE: James Horner. CAST: Robert Sean Leonard, Christian Bale, Frank Whaley, Noah Wyle. GENERE: Drammatico. DURATA: 112′.

https://www.youtube.com/watch?v=VX7AReML354[:]

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