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La musica e il sonoro ne Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini nella lettura di Stefano Careddu
Testi sacri musicati
Anno Domini 1964: Pier Paolo Pasolini torna nelle sale con la sua personale trasposizione de Il Vangelo Secondo Matteo a tre anni dall’esordio dietro la macchina da presa.
Nell’intellettuale si era fatta sempre più prepotente l’idea di fare un film basato sul Vangelo, senza ridurre o sceneggiare il testo ma utilizzando i dialoghi scritti da San Matteo e rimanendo fedele al racconto, da lui considerato opera poetica che avrebbe meritato una altrettanto poetica trasposizione cinematografica. Pasolini ha sempre dichiarato di essere poco interessato allo storicismo della vicenda di Gesù, che voleva invece inserire in una dimensione mitica. Ha messo in scena un Cristo enigmatico, contrastato e a volte contraddittorio, umanizzandolo e portandolo più vicino all’individuo comune. Questo si rispecchia nelle scelte stilistiche e registiche, nelle quali combina momenti di sacralità a inquadrature e movimenti di macchina che si avvicinano ad uno stile documentaristico.
Anche e soprattutto la componente musicale rispecchia il gusto pasoliniano per il pastiche: troviamo momenti solenni veicolati dalla musica “alta” come la Matthäus Passion di J.S. Bach o Maurerische Trauermusik di Mozart, alternate a sequenze accompagnate da musiche figlie del noto amore di Pasolini per il popolare e per la cultura “bassa”, in primis il blues arcaico di Blind Willie Johnson Dark Was the Night, Cold Was the Ground. I canti popolari provenienti dalla Russia, dalla Grecia o dalla cultura ebraica atti a sottolineare l’universalità del racconto evangelico, sono stati rielaborati dal compositore Luis Bacalov, ma la scelta della colonna sonora è stata curata passo per passo dallo stesso Pasolini; una testimonianza ulteriore della centralità dell’impianto sonoro sul film in relazione anche all’utilizzo del silenzio e dei rumori ambientali, sapientemente misurati e alternati all’intensità dei cori classici del repertorio religioso.
A 52 anni dall’uscita il film di Pasolini mantiene intatta ancora tutta la sua forza e fascino, grazie anche al sapiente uso musicale associato a una commistione di alte competenze registiche e sensibilità religiosa più che mai presente in questo laico comunista.
SCHEDA TECNICA
Il Vangelo secondo Matteo (Italia, 1964) – REGIA: Pier Paolo Pasolini. SCENEGGIATURA: Pier Paolo Pasolini [dall’omonimo testo evangelico]. FOTOGRAFIA: Tonino Delli Colli. MONTAGGIO: Nino Baragli. MUSICHE: Luis Bacalov, J.S. Bach, W.A. Mozart. CAST: Enrique Irazoqui, Margherita Caruso, Susanna Pasolini, Marcello Morante. GENERE: Religioso. DURATA: 131’
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