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La doppietta di Alessandro Guatti dal Biografilm 2016 è con la recensione di Raving Iran, coraggioso documentario di Susanne Regina Meures
Presentiamo qui il pezzo apparso anche su Cinefilia Ritrovata
La musica rende liberi
È un documentario ricco di speranza Raving Iran di Susanne Regina Meures.
È però un racconto carico anche di tensione, che sembra svilupparsi direttamente davanti alla macchina da presa, anzi delle piccole videocamere e dell’iPhone che la regista è riuscita a portare con sé in Iran per filmare da vicino Anoosh e Arash, due DJ famosi nel paese per le loro feste clandestine nel deserto a base di musica Techno e House. La clandestinità è il tema centrale del film: dall’inizio clandestina è la musica occidentale, vietata in Iran, che per i due protagonisti diventa mezzo di espressione della propria libertà e della propria identità; nel corso del film clandestini sono i tentativi di stampare i CD senza regolare autorizzazione; alla fine saranno Anoosh e Arash a scegliere se diventare clandestini essi stessi per poter realizzare non soltanto il proprio sogno ma un desiderio più intimo di affermazione personale. Vi è dunque una circolarità tematica che si ripercuote sulla struttura del film, sia a livello visivo (la prima e l’ultima sequenza sono girate in un’automobile, a simboleggiare il continuo avanzare di Anoosh e Arash), sia a livello musicale, dove la ripetitività della musica House suonata e composta dai protagonisti è però trattata quasi con poesia dalla Meures, con bellissime inquadrature dei corpi che ballano, dei dettagli delle mani e delle braccia che seguono il ritmo ostinato dei brani.
Essere musicisti è assai complicato in Iran: ogni aspetto della professione – dalla copertina del CD all’abbigliamento delle cantanti alla semplice presenza delle donne sul palco – è sottoposto a vincoli perché lo Stato e l’Islam controllano tutto attraverso la polizia morale e religiosa. Tramite la storia di Anoosh e Arash, Susanne Meures realizza un film di denuncia delle condizioni di vita nel regime, stando sempre accanto ai protagonisti per seguirne ogni dubbio, ogni scelta, ogni sfida: è chiara la consapevole partecipazione dei due DJ, che hanno accettato di nascondere sotto le loro magliette i cellulari necessari a registrare le conversazioni all’interno dell’ambasciata, dell’ufficio postale e di altri uffici in cui sarebbe stato altrimenti impossibile riprendere. Regista e protagonisti hanno dunque corso grandi rischi per poter ultimare questo documentario perché tutti e tre credono nel potere della musica di cambiare le cose. Per loro la musica è davvero vettore di speranza. E si vede.
SCHEDA TECNICA
Raving Iran (Svizzera, 2016) – REGIA: Susanne Regina Meures. SCENEGGIATURA: Susanne Regina Meures. FOTOGRAFIA: Gabriel Lobos, Susanne Regina Meures. MONTAGGIO: Rebecca Trösch. MUSICHE: Blade & Beard, Ghazal Shakeri, Roland Widmer / Stefan Willenegger. CAST: Anoosh e Arash. GENERE: Documentario. DURATA: 85′
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