[:it]American Pop[:]

A VPN is an essential component of IT security, whether you’re just starting a business or are already up and running. Most business interactions and transactions happen online and VPN

[:it][column width=”1/1″ last=”true” title=”” title_type=”single” animation=”none” implicit=”true”]

[:it]


American Pop di Ralph Bakshi è la Film History della settimana. Ecco la recensione di Lapo Gresleri

Voto al film:

“È la musica che adoro”

La battuta pronunciata nei primi minuti del film da Zalmie Belinsky, giovanAmerican Pop Bize russo emigrato negli Stati Uniti nei primi anni del Novecento, racchiude l’essenza di American Pop, sesto lungometraggio del regista d’animazione Ralph Bakshi dopo i successi di Fritz il gatto (1972) e Il Signore degli Anelli (1978) e indiscutibilmente la sua opera più personale.

Attraverso la saga famigliare dei Belinsky, Bakshi – israeliano d’origine, ma cresciuto e formatosi in America – ripercorre la storia recente del Paese attraverso la sua cultura, o meglio, attraverso una delle sue forme più incisive e universali: la musica leggera, unico vero collante che ha tenuto unita una Nazione minata da forti incoerenze, contrasti e conflitti interni al suo variegato tessuto sociale. Dai motivi da vaudeville al rock newyorkese degli ultimi anni Settanta, la colonna sonora della pellicola diventa quella delle varie generazioni susseguitesi, abbracciando gli ideali o scoprendo le illusioni dei propri tempi. È spesso un montaggio a contrasto quello usato dal cineasta, in cui il commento musicale si contrappone alle immagini, quasi a sottolineare lo stridente conflitto tra l’american dream e la realtà con cui regolarmente deve confrontarsi. Così ad esempio Sing, Sing, Sing di Benny Goodman accompagna le immagini di morte nella Seconda Guerra Mondiale o la versione di Summertime di Janis Joplin Summertime American Popsegna la fine della nascente rock star Frankie per overdose e l’inizio del medesimo lento declino dell’amato e ingenuo Pete.

I quattro Belinsky, accomunati da una travolgente passione musicale che lega e scandisce le rispettive vicende, sono l’incarnazione dell’America più vera, quella che ha pagato al prezzo più caro lo smacco dello sgretolarsi di sogni, miti, speranze perse dietro a chimere dall’aspetto di volta in volta differente, ma in definitiva sempre uguali a se stesse.

Quella di Bakshi è una caustica critica e analisi del sistema americano, del suo bulimico appetito ideologico alla continua ricerca di un Io comunitario sfociato però sempre in un egoistico individualismo, annullante di per sé di un qualsiasi progresso democratico. Non resta allora che la musica – e la cultura in generale – capace, più che in altri Paesi, di cogliere, leggere e interpretare il vero spirito nazionale, le aspettative e le delusioni, le conquiste e le sconfitte, il benessere e i disagi.

SCHEDA TECNICA
American Pop (Id., USA, 1981) – REGIA: Ralph Bakshi. SCENEGGIATURA: Ronnie Kern. MONTAGGIO: David Ramirez. MUSICA: Lee Holdrige. CAST: (voci di) Mews Small, Ron Thompson, Jerry Holland, Ben Frommer. GENERE: Animazione. DURATA: 96′.

https://www.youtube.com/watch?v=6-UCLiQ5EdQ&list=PLXnHWWdpL-Y46jGJrLtWfWWlaQXBzeV_M&index=1[:]

[/column][:]

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram

Leave a Replay