[:it]Biografilm 2017 – Bill Frisell, A Portrait[:]

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Voto al film:

L’umanità dell’artista

Bill Frisell, A Portrait di Emma Franz offre una valida alternativa al film biografico canonico, un antidoto all’idolatria che spesso caratterizza questi lavori che, più che raccontare la vita dei loro soggetti, li miticizza in una sorta di retorica santificazione laica che soddisfi le aspettative dei fan.

La scelta di ridurre all’essenziale le testimonianze di amici e collaboratori per dare invece maggior spazio a Frisell, lasciando che sia lui stesso a raccontarsi, fa sì che il pubblico non si trovi davanti a una ricostruzione cronologica di vita lungo le sue tappe essenziali, bensì a un vero e proprio ritratto d’artista attraverso le sue dirette parole.

Certo, un ritratto è pur sempre filtrato dalla sensibilità del suo autore e Bill Frisell, A Portrait resta in definitiva un gesto di amore e stima verso il noto allievo di Jim Hall, ma quello che importa maggiormente è l’immagine che ne traspare, fedele all’indole pacifica e un po’ naive del musicista. In controtendenza rispetto alla visione eroica o sublimata del proprio soggetto tipica del genere, il film esalta i lati più insoliti dell’anti-guitar hero che è Frisell, nerd mai cresciuto capace di emozionarsi suonando davanti alla telecamera o impugnando il suo strumento preferito, così come restare incantato dal talento dei suoi colleghi tanto da non riuscire a eseguire la sua parte durante una prova.

La disarmante timidezza del chitarrista è allora la cifra del film. Frisell parla pochissimo di sé, ma piuttosto della sua musica, o meglio attraverso essa: le numerosi esibizioni di cui è ricco il documentario sono vere e proprie esplicazioni della sua personalità che trova così il mezzo più adatto per esprimersi appieno. È quindi naturale che ampio spazio nel film sia dato alla tecnica dell’artista, instancabile sperimentatore e innovatore, capace come pochi di portare il jazz a nuove forme frutto della commistione tra sonorità apparentemente distanti e di un virtuosismo non fine a se stesso, ma capace di comunicare una precisa condizione del proprio io.

Piccolo grande uomo, il protagonista di Emma Franz diviene in tal modo l’emblema di una precisa way of life, contraria a quella tipica americana, sbruffona e sicura di sé. L’incertezza e la sincera umanità dell’autore di Baltimora sono dunque la matrice in essere di un atteggiamento “altro” verso la realtà e il mondo circostante, che prima di agire tende a mettersi in ascolto per capire. Un ascolto da cui regolarmente si uscirà arricchiti, come la musica di Frisell.

SCHEDA TECNICA
Bill Frisell, A Portrait (Australia, 2017) – REGIA: Emma Franz. SCENEGGIATURA: Emma Franz. MONTAGGIO: Emma Franz. FOTOGRAFIA: Emma Franz. MUSICA: Bill Frisell. CAST: Bill Frisell, Ron Carter, Jim Hall, Bonnie Raitt. GENERE: Documentario. DURATA: 118′

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