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In attesa di entrare nel vivo del Cinema Ritrovato 2016, Francesco Brunetti su Carmen di Francesco Rosi, presentato ieri sera in Piazza Maggiore

 

 

La lirica di Rosi

 

L’immensa fortuna della Carmen, celebre opera lirica composta da Georges Bizet e tratta da una novella di Prosper Merimèe scritta nel 1845, è ampiamente rappresentata al cinema fin dall’epoca muta, come dimostra la versione di Ernst Lubitsch girata nel 1918,  tradotta in italiano come Sangue gitano, o la parodia di Charlie Chaplin del 1916 Burlesque on Carmen. E ancora la trasposizione di Otto Preminger del 1954 Carmen Jones, musical interpretato da un cast di soli aforamericani e ambientato durante la seconda guerra mondiale.

 

Certamente più realistica delle precedenti sembra invece la versione girata di Francesco Rosi, capace di tradurre fedelmente l’intensità drammatica e la passionalità presenti nell’opera originale. Come affermato dallo stesso Rosi: “Si trattava infatti di far rivivere oggi nel linguaggio proprio di un film (…) una struttura carmen_3creata per il teatro musicale di fine ottocento conservandone certe particolarità ma senza restarne limitato”.

 

L’intento del cineasta è stato dunque quello di rispettare pienamente l’unità narrativa, la drammaticità e le musiche originali, ma anche di arricchire, mediante la dinamicità propria del mezzo cinematografico, l’impostazione teatrale originaria. Rosi riesce dunque a tradurre lo spirito dell’opera, dando particolare cura alla messa in scena, ai costumi sfarzosi e semplici al contempo, all’ambientazione tipicamente mediterranea (una Spagna popolare del secondo ottocento abitata da gitani, paesani e gendarmi) e alle scene di ballo curate dallo scenografo e ballerino spagnolo Antonio Gandes.

 

I ruoli principali sono affidati a figure centrali del panorama lirico: Placido Domingo interpreta un Josè carico di fascino, Ruggero Raimondi è il torero irruento Escamillo, innamorato di Carmen e rivale di Josè, mentre la carmen_2cantante Julia Migenes Johnson incarna con potenza e sensualità la protagonista contesa tra i due uomini.

 

Accolto con clamoroso successo in Francia, dove venne prodotto dalla Gaumont su richiesta del suo direttore generale, il film fu acclamato dalle principali riviste cinematografiche, nonché da uno dei precursori della Nouvelle Vague, Alexandre Astruc.

 

Ricevette giudizi positivi anche in Italia sebbene l’attenzione serbatagli dalla critica non fu così presente come altrove, nonostante ciò il valore dell’opera non sfuggì ad alcuni che seppero comprenderne l’originalità e la precisione, come Alfio Cantelli che scrive: “Quello di Rosi è sontuosamente il film più fedele (…) alla tradizione dell’immortale gitana”.

 

SCHEDA TECNICA

 

Carmen (Id., Francia-Italia, 1984) – REGIA: Francesco Rosi. SCENEGGIATURA: Francesco Rosi, Tonino Guerra. FOTOGRAFIA: Pasqualino De Santis. MONTAGGIO: Ruggero Mastroianni. MUSICA: Georges Bizet. CAST: Placido Domingo,Ruggero Raimondi, Julia Migenes Johnson, Compagnia di danza Antonio Gandes. GENERE: Film-opera. DURATA: 152′

 

 

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