Il Cinema Ritrovato 2018: Getaway!

[:it]


Voto al film:

Un western metropolitano al ritmo di armonica

Non ci si si può addentrare in un’analisi del film Getaway! – la celebre opera di Sam Peckinpah che segue di tre anni Il mucchio selvaggio – senza considerarne, in primis, l’aspetto sonoro. I suoni e i rumori che accompagnano le immagini attirano l’attenzione dello spettatore sin dall’inizio della pellicola, in un incipit veloce costruito con maestria da un regista che non esita a manifestare la propria cifra stilistica in soli pochi minuti di film.

Getaway! conserva molti degli elementi formali che caratterizzano la precedente filmografia di Peckinpah. Nella sequenza iniziale i titoli di testa scanditi da ripetuti fermo-immagini, il montaggio del sonoro diegetico sincronizzato e l’alternanza frenetica di momenti di vita carceraria sono funzionali a restituire la claustrofobia e l’estenuante ripetitività delle giornate di Doc e della sua condizione di detenuto. Condizione che non durerà ancora per molto, dato che la moglie Carol intercederà con un potente uomo d’affari corrotto, che lo farà uscire di prigione chiedendogli però in cambio di organizzare una grossa rapina in banca. Un montaggio serrato, quasi rabbioso, tipico del cinema di Peckinpah, è qui sostenuto da un impianto sonoro potente e insolito.

La vita di Doc fuori dal carcere sarà una costante fuga, insieme alla moglie, tra continui ostacoli, inseguimenti, inganni, sparatorie e omicidi. Getaway! non è solo un “western metropolitano” – come è stato definito – dove i cavalli sono sostituiti dalle automobili fumanti che si rincorrono lungo le strade texane; è un film d’azione in cui Peckinpah non risparmia certo il proprio cinismo e la volontà di mostrare l’ambiguità morale dei personaggi e della società cui appartengono.

Ma Getaway! è anche una storia d’amore. E come ogni storia d’amore che si rispetti, necessita di un tema musicale che faccia da sottofondo. La musica domina la sequenza in ralenti in cui Doc si abbandona all’immaginazione e riassapora la tanto auspicata libertà: si tratta del Love Theme composto da Quincy Jones con il suono dell’inconfondibile armonica di Toots Thielemans. Un piccolo strumento musicale, messo nelle mani di uno dei maggiori compositori jazz della storia, diventa un potente mezzo capace di creare suoni suggestivi destinati a lasciare un segno nella storia del cinema. Commentando la musica di Getaway! non si può prescindere dal sottolineare l’importanza degli assoli di armonica di Thielemans, accompagnati e arricchiti da quelli vocali di Don Elliott. I commenti sonori (strumentali e vocali) che punteggiano le scene della rapina, dai preparativi alla fuga, sono impeccabili nel trasmettere suspense e verranno ripresi lungo tutto il film nei momenti di maggiore tensione. Nelle scene di intimità tra i due coniugi, invece, verrà riproposto il Love Theme, che farà da sottofondo anche all’epilogo del film.

Si tratta di una colonna sonora audace e certo memorabile, ma di cui non si possono tralasciare i grandi problemi produttivi che ne hanno preceduto la realizzazione. Sam Peckinpah è il regista della decostruzione dei generi e della demitizzazione dei falsi eroi, che nel corso della carriera si è inimicato la produzione, che ne ha massacrato e tagliato molte opere a causa della loro presunta eccessiva violenza, tanto che gli è stato affibbiato il soprannome di Bloody Sam. Getaway! è stato l’ennesimo caso di scontro con i produttori: la sceneggiatura che Jim Thompson aveva tratto dal proprio romanzo omonimo venne scartata a favore di quella dell’emergente Walter Hill.

Ma soprattutto Peckinpah dovette battersi per difendere la propria scelta sulla colonna sonora. Dopo aver ingaggiato con un certo entusiasmo il compositore Jerry Fielding – suo collaboratore di lunga data nominato agli Oscar con Il mucchio selvaggio e Cane di paglia – si scontrò con la produzione, che non era soddisfatta delle musiche, complice il divo Steve McQueen che sfruttò la propria influenza per far assumere, al posto di Fielding, Quincy Jones, celebre arrangiatore e compositore che vantava già numerose colonne sonore per il cinema. Peckinpah si impuntò opponendosi alla decisione, eppure il risultato ottenuto da Quincy Jones nella versione definitiva, come oggi tutti noi la conosciamo, è assolutamente sorprendente, tanto che il compositore otterrà la candidatura al Golden Globe per la migliore colonna sonora originale.

SCHEDA TECNICA
Getaway! (The Getaway, Stati Uniti, 1972 – REGIA: Sam Peckinpah. SCENEGGIATURA: Walter Hill. FOTOGRAFIA: Lucien Ballard. MONTAGGIO: Robert Wolfe. MUSICHE: Quincy Jones. CAST: Steve McQueen, Ali MacGraw, Ben Johnson, Sally Struthers. GENERE: Azione. DURATA: 122′

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram

Leave a Replay