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Note sotto il costume
“Sì, eravamo pazzi, eravamo strambi, eravamo nazisti, eravamo tutto quello che si dice in giro. Ma credevamo anche in quello che facevamo. Con i nostri sforzi cercavamo di rendere migliore e più sicuro questo paese. […] Fu solo quando ci mettemmo insieme che cominciarono i problemi.
A volte penso che senza i Minutemen forse ci saremmo ritirati e avremmo abbandonato ben presto quella vita. Forse gli avventurieri mascherati, a poco a poco e senza clamore, si sarebbero estinti. E il mondo non sarebbe nel caos in cui è oggi.”
(Watchmen, Alan Moore & Dave Gibbons)
Oltre a essere volutamente caricaturali, colorati e fantasiosi i film d’animazione sono una straordinaria cartina tornasole del contesto culturale in cui nascono per la loro capacità di narrazione avulsa dalla realtà e, per questo, ancor più senza filtri rispetto a quella dei loro fratelli di “cinema del reale” – per dirla con le parole di Gianni Rondolino.
Certo si tratta di un assunto generico è vero, ma sempre declinabile a seconda del caso specifico. Basti pensare a Gatta Cenerentola (2017), caso eclatante in cui il cinema d’animazione (peraltro nostrano) è spiccatamente aderente con il contesto che l’ha generato e che desidera descrivere.
Lo stesso vale per Gli Incredibili 2 che, pur essendo il prodotto per famiglie di una major (la Disney Pixar), appare un oggetto filmico a suo modo stratificato, profondamente connesso con il quadro culturale odierno ma anche con radici molto precise.
Diretto da Brad Bird (già Premio Oscar per il primo episodio), il film segna il ritorno dei personaggi del film del 2004 con una vicenda che inizia esattamente nel momento in cui si era fermata quattordici anni fa.
Se già allora Gli Incredibili nasceva come omaggio a un mondo supereroistico ormai mitico, oggi nel film siamo in grado di riscontrare elementi familiari che si intrecciano ad altri nuovi, o comunque riproposti in veste diversa.
Oltre al messaggio umano legato ai valori familiari, sicuramente più vicino ai giovani spettatori, la grande tematica de Gli Incredibili 2 è ancora una volta la nostalgia. Qualcosa con cui la Pixar gioca strizzando l’occhio a tutto l’immaginario dei fumetti della golden age, alle serie animate degli anni ’60 dedicate ai supereroi, ma anche al decadimento contemporaneo di questo universo stesso – basti pensare agli innumerevoli riferimenti alla graphic novel Watchmen.
Un mondo ri-costruito in una sorta di pseudo passato, tra miracoli della tecnologia e theme songs dedicate agli stessi supereroi. Un dettaglio questo che va a colorare la corposa colonna sonora del film, ancora una volta messa a punto da Michael Giacchino.
Riprendendo il del primo capitolo, la score de Gli Incredibili 2 si dipana per fili narrativi in cui spesso i personaggi agiscono separatamente. Una scelta interessante visto l’andamento del film, in cui grande spazio è riservato all’eroina femminile Elastcgirl – decisione anche questa intrigante e che si fa portatrice di un messaggio finora inedito.
A fianco di Here Comes Elastigirl o Pow! Pow! Pow! (theme songs dedicate rispettivamente a Elastigirl e Mr. Incredibile), la colonna sonora si colora nuovamente di tinte vivaci, grazie anche alla squillante sezione fiati: caratteristica che aveva contribuito a caratterizzare la colonna sonora del primo episodio.
Tuttavia, proprio come in quest’ultimo, anche nella score de Gli Incredibili 2 non mancano sfumature più scure; una scelta interessante per sottolineare un altro sostrato narrativo del film riguardante la tematica della discriminazione e della facilità di manipolazione dell’opinione pubblica. Qualcosa che non riguarda soltanto i Super della Pixar, ma in qualche modo tutti noi.
SCHEDA TECNICA
Gli Incredibili 2 (Incredibles 2, USA, 2017) – REGIA: Brad Bird. SCENEGGIATURA: Brad Bird. FOTOGRAFIA: Mahyar Abousaeedi, Erik Smitt. MONTAGGIO: Stephen Schaffer. MUSICHE: Michael Giacchino. CAST: Brad Bird, Holly Hunter, Samuel L. Jackson, Craig T. Nelson. GENERE: Animazione. DURATA: 125’
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