Note in merito – Sing Street


Conor, un ragazzo adolescente di quattordici anni che vive a Dublino, cerca rifugio nella musica per poter sfogare la sua rabbia verso i bulli che lo perseguitano e i continui litigi dei suoi genitori. Dopo aver cambiato scuola, decide di formare una band dal nome “Sing Street” per conquistare una giovane modella di nome Raphina, ispiratrice di molte delle loro canzoni.

Il film è ambientato nel 1985, quando comparve un nuovo stile musicale che non piaceva particolarmente ai genitori di vecchia generazione, ancora ancorati alle canzoni dei Beatles.

Il film non solo affronta un tema ricorrente in ogni adolescente (chi più e chi meno), cioè il desiderio di fare ciò che piace realizzando il proprio sogno, ma anche un tema abbastanza delicato (i litigi del padre e della madre), che accresce il desiderio di ribellione del protagonista, il tutto raccontato ironicamente.

La passione per la musica è l’argomento principale del film, ma non l’unico. Il film affronta diversi argomenti: l’amore per Raphina, l’amicizia, la crisi economica, il problema dell’educazione e il bullismo.

Sul piano visivo il film ci illustra la vita quotidiana degli anni Ottanta, l’abbigliamento (per esempio i pantaloni a “zampa di elefante” e gli occhiali a “goccia” che porta Eamon) e anche le acconciature (per esempio quella di Raphina).

Le canzoni, composte dal regista John Carney, sono chiaramente ispirate a quelle dei Duran Duran, Depeche Mode, aha, Micheal Jackson, Genesis, David Bowie, Queen, Village People che sono stati i maggiori rappresentanti di quegli anni.

Questo film mi è particolarmente piaciuto perché ho trovato la trama non scontata e originale nella sua semplicità. Il film rispecchia in pieno i desideri di un adolescente. Mi è piaciuta molto la scelta di far cambiare stile al protagonista ogni volta che compone una nuova canzone.

Il film, nonostante affronti anche temi abbastanza delicati, racconta tutto con ironia ed io, essendo un’amante dei film comici, non posso fare altro che parlarne bene.

Alice Rausa – 3A

Il film di John Carney parla di un ragazzino di quattordici anni che, cambiando scuola, incontra una “modella” di cui si innamora e per corteggiarla si inventa di avere una band. Riesce a crearla e a realizzare i primi video delle loro canzoni con protagonista la ragazza. Tutto facendosi consigliare dal fratello di lui. La musica ribalta tutto nella vita del ragazzo e dei suoi amici, facendoli diventare, pian piano, rispettati pure dai bulli e dai professori, riuscendo pure a fare un concerto nella scuola.

Questo film ricostruisce la situazione sociale dell’Irlanda negli anni Ottanta, in cui ci fu una grande emigrazione verso l’Inghilterra. Come viene detto nel film: “chi rimane qui è depresso o alcolizzato”. Perciò non è facile per i protagonisti farsi strada in questo ambiente. Forse un po’ esagerata la trama ma comunque molto avvincente in tutto il suo sviluppo per quanto lungo e travagliato. Nel film si rappresenta la voglia di combattere la realtà con la musica che a sua volta fa incarnare i sogni. Senza paura di essere criticati i ragazzini della band realizzano brani provocatori contro il mondo che li circonda, seguendo le loro emozioni e sentimenti. In questo modo, con la profondità e sincerità dei suoi brani, il protagonista esce vincente e a testa alta dalle sue difficoltà e nemici in un finale a colpo di scena!

Nel complesso questo film è da apprezzare per la lotta etica che il regista vuole rappresentare tra gli adulti e la modernità, tra i sogni e la realtà, e pure tra le bugie e l’amore puro, tutto ovviamente accompagnato e concretizzato dalla musica che è il tema principale e conduttore.

Film, per i precedenti motivi, assolutamente da vedere e su cui ragionare, confrontandolo al presente.

Sebastiano Sartori – 2E

Negli anni ‘80 il quattordicenne Conor vive con i suoi genitori a Dublino e cerca di evadere dai problemi famigliari grazie alla musica. Conor si deve adattare al cambiamento della nuova scuola, entrando in un liceo privato, dove è vittima di bullismo e il Preside lo prende in antipatia per il suo diverso percorso culturale e le diverse condizioni sociali ed economiche della famiglia. Conor conosce una ragazza che si chiama Raphina e, per conquistarla, decide di formare una band musicale. Per Conor la musica diventerà una passione che gli permetterà di evadere dal mondo ostile che affronta ogni giorno.

Secondo me Sing Street è un film molto significativo, pieno di ideali e di speranza giovanili, ed è molto coinvolgente. Parlo delle difficoltà economiche che riducono gli standard di vita, della disoccupazione che spinge la famiglia ad emigrare…

La musica diventa un momento di speranza, di socializzazione e protesta, oppure un mezzo per far colpo su una ragazza; la musica, inoltre, diventa un “luogo” dove cercare un senso alla propria vita.

Questo film mi è piaciuto molto, in quanto la trama affronta dei temi di attualità, come la crisi economica, la disoccupazione ecc. ecc., associati a riprese di esterni molto suggestivi come le coste britanniche e i paesaggi irlandesi. Inoltre le musiche che accompagnano il film sono molto significative ed allegre.

Renato Tonelli – 2E
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