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La recensione di Marianna Curia su Terre di musica. Viaggio tra i beni confiscati alla mafia, doc-tour de Il Parto delle Nuvole pesanti

Presentiamo qui l’articolo apparso anche su Cinefilia Ritrovata

Note di merito

Nella prima inquadratura di Terre di musica. Viaggio tra i beni confiscati alla mafia, il regista-narratore Salvatore De Siena scava con una pala nella sabbia per cercare la musica. Al sole estivo di una spiaggia siciliana, è questa l’immagine chiave del film documentario del Parto delle Nuvole Pesanti: una metafora della ricerca della legalità, attraverso l’Italia, dopo il recupero dei beni confiscati alla mafia da parte delle Associazioni e delle Cooperative terre di musicasociali. I giovani sono i protagonisti assoluti; le voci e i volti dei ragazzi intervistati da De Siena nelle strade delle città del Sud e del Nord Italia, sono espressione di un’idea di impegno e di riscatto sociale per mezzo delle nuove generazioni. Le storie di chi gestisce le attività di Libera Terra – l’associazione che valorizza i territori confiscati alle mafie, creando aziende e cooperative autonome nel segno della legalità e del rispetto dell’ambiente – informano lo spettatore sui servizi, sui prodotti che usano o comprano, e contemporaneamente lo coinvolgono sul piano umano (la referente Libera di Foggia racconta del momento in cui Rita Borsellino le ha stretto la mano alla notizia della morte di suo padre, vittima di mafia). Molte le opere realizzate e descritte nel film attraverso questo duplice approccio narrativo: a Corleone è stato creato un impianto di riciclaggio di rifiuti; a Casal di Principe e a Castel Volturno importanti caseifici; nella Piana di Gioia Tauro e ad Isola Capo Rizzuto centri per l’autismo; a Roma delle pizzerie; a Bologna centri per le donne vittime di violenza; a Torino un’azienda di produzione di miele. Ma il viaggio intrapreso dai musicisti diventa anche un tour: quando le interviste ai protagonisti dell’antimafia si alternano agli interventi musicali del Parto delle Nuvole Pesanti in concerto nei luoghi visitati, il docufilm propone il tema della terre-di-musicacultura come strumento di lotta; insomma, un documentario sul successo dei progetti di riconversione sociale dei territori a forte presenza mafiosa di cui il gruppo musicale vuole essere testimonial.

Il documentario è stato presentato alla Cineteca di Bologna e alla proiezione sono seguiti gli interventi, moderati da Sergio Palombarini, di Salvatore de Siena (regista insieme a Massimo Falsetta); Antonio Monachetti (responsabile di Libera Bologna); Stefania Pellegrini (docente del Master in “Gestione e riutilizzo dei beni e aziende confiscati alle mafie”). Gli interventi e il dibattito che sono seguiti hanno chiarito alcuni aspetti presenti nel film (differenza di confisca tra beni immobili e aziende; costi di “bonifica gestionale” dei beni confiscati; mappatura dei beni nella regione Emilia Romagna), ma il critico cinematografico sa che il documentario acquista un valore aggiunto grazie alla presenza della musica. Il gruppo tocca con un concerto i luoghi dell’antimafia che ha deciso di segnalare; in questo senso, il Parto delle nuvole Pesanti si inserisce appieno nella tradizione dell’impegno politico-sociale delle rockstar.

SCHEDA TECNICA
Terre di musica. Viaggio tra i beni confiscati alla mafia (Id., Italia, 2015) – REGIA: Salvatore De Siena, Massimo Falsetta. MUSICHE: Il Parto delle Nuvole pesanti. CAST: Salvatore De Siena. GENERE: Documentario. DURATA: 60′.

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