Vasco tutto in una notte – LiveKom015

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Voto al film:

Un gran bel film

Dall’avvento del sonoro, l’esibizione musicale filmata è parte integrante della carriera di un artista e oggetto di attrazione per il fan. L’opportunità di fermare su pellicola, nastro e ora in digitale l’esperienza dal vivo altrimenti destinata a esaurirsi con la fine della stessa, è stata inseguita a scopi semi-documentaristici (i soundies o certe indagini filmiche d’impianto etnomusicologico) o di pura testimonianza amatoriale dell’evento (i bootleg).

 Il principio benjaminiano di irriproducibilità dell’opera d’arte viene dunque aggirato attraverso una copia dell’originale replicabile all’infinito, una sua riproduzione inferiore perché priva del contesto emozionale dell’esperienza diretta, com’è lo spettacolo su piccolo schermo, in un ambiente casalingo e privato ben lontano da quello nativo, pubblico e condiviso.

Ma come cambia tale percezione proiettando l’esibizione al cinema? Il Lo show, ovvero Vasco tutto in una nottefilm-concerto, che nella formula “evento” si è affermato come attrazione per un pubblico apparentemente distante dalla sala cinematografica, apporta realmente un’evoluzione nella concezione di questi spettacoli o ne è solo un duplicato in scala maggiore? Vasco tutto in una notte – LiveKom015, documento di Giuseppe Domingo Romano della tappa napoletana del recente tour di Vasco Rossi, si presta a queste e altre simili riflessioni, oltre a celebrare l’importante fase della carriera del musicista emiliano, che segna la sua rinascita artistica dopo la malattia che l’ha tenuto a lungo lontano dalle scene. Senza soffermarsi sulla tecnica registica o sull’indiscutibile capacità del performer di reggere il palco per due ore e mezza di ruggente rock, quello su cui qui preme riflettere è l’evento cinematografico in sé.

Il pubblico di VascoPartecipare alla visione collettiva dello show – anche se accomodati sulle rispettive poltrone – proietta lo spettatore in un contesto diegetico che, pur se non equiparabile all’esperienza dal vivo, in definitiva non se ne differenzia enormemente. Il grande schermo e il potente sonoro sono ovviamente elementi essenziali, ma l’aspetto più interessante e significativo della nuova fruizione dello spettacolo musicale resta il contributo apportato dagli spettatori. Un pubblico che per rituali, atteggiamento ed età rispecchia tendenzialmente le diverse generazioni di fan, un campione eterogeneo che si riconosce in quello sullo schermo prendendo parte attivamente all’evento, superando chi più chi meno l’inibizione della sala arrivando a intonare i brani in scaletta, come fosse seduto sugli spalti. Una ricezione nuova dell’evento filmico dunque, paradossalmente più coinvolgente di quella tradizionale pur essendone un suo derivato. Certo risultato dell’influenza sempre maggiore della realtà virtuale, attraverso la quale la cognizione diretta è simulata per mezzo di uno strumento che isola dal contesto originale per raggiungerne uno fittizio basandosi su un elaborato gioco di percezioni, ma che nel caso del film-concerto prende una direzione inattesa e opposta, da singolare a plurale. Non si parla più quindi di “impressione”, ma di “emozione”, imprevedibile e misterioso cortocircuito interiore, punto di partenza di ogni esperienza umana.

SCHEDA TECNICA
Vasco tutto in una notte – LiveKom015 (Id., Italia, 2016) – REGIA: Giuseppe Domingo Romano. SCENEGGIATURA: Guido Guenci. FOTOGRAFIA: Emanuele Cerri. MONTAGGIO: Dario Garegnani. MUSICHE: Vasco Rossi. GENERE: Film-concerto. DURATA: 154′

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