[:it]LeitSummer2017: Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica[:]

[:it]


Voto al film:

Woodstock o il fascino dello straniamento

“I giovani che stanno venendo qui sembrano allo sbando. È come se fossero tutti in cerca di una qualche risposta che però non esiste”. È la calda estate del 1969, la stessa dell’allunaggio e dell’incremento delle forze militari nel Vietnam; quella che sarebbe passata al secolo come controcultura è al culmine e possiede già in sé i germi della sua disgregazione. Sembra averlo colto Jerry, vent’anni o poco più: volto e voce anonimi e vivi al contempo, impressi su pellicola in split-screen. A fianco del giovane biondo abitante della comune, altri giovani che, con le loro droghe, la loro musica e il loro amore libero, hanno dato vita a un fenomeno culturale dalla potenza all’epoca spaventosa.

La bellezza del documentario di Michael Wadleigh Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica sta nel raccontare l’acme dell’idealismo hippie della Summer of Love, ma anche quello che per le generazioni sarebbe divenuto un modello di concerto all’aperto. Montato da Thelma Schoonmaker insieme a Martin Scorsese e vincitore dell’Oscar per il Miglior Documentario nel 1971, ancora oggi il film stupisce per la potenza delle sue immagini, libere e schiette, capaci di raccontare un idealismo tanto puro quanto contraddittorio e per questo affascinante.

Tuttavia guardare quasi cinquant’anni dopo Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica assume un valore diverso soltanto spogliando musica e immagini di quei sentimenti passatisti e banali, gli stessi coi quali ancora oggi si rivendono mostri postmoderni intrisi di pseudo-controcultura anni ’60 ormai mercificata da decenni. La mania di incasellare ciò che fa paura, ciò che non si comprende è stato uno dei motivi del fallimento dello spirito dei tre giorni di musica, amore e pace di Woodstock, manifestazione unica che portava addosso quel fallimento e quella contraddizione tipici degli Stati Uniti, ieri come oggi.

Basti pensare al percorso artistico di Joan Baez o dei Jefferson Airplane, mostrati nel documentario nelle loro evocative performance, confrontati con la necessità di reinvenzione di un cantautore ambiguo, camaleontico come Bob Dylan, che ormai lontano dalla causa sociale già dal 1969 declinò l’invito al festival. Complice quel mistico e tragico fascino che deriva da una morte precoce, la sofferta voce di Janis Joplin e la chitarra di Jimi Hendrix catturati e combinati con le sequenze in split-screen, sono invece in grado di raccontare in modo puntuale, a tratti emozionante, lo stupore di un evento senza paragoni.

Stando a quanto riportato nel film, a molti ragazzi non importava della musica… un’affermazione che, oggi, farebbe rabbrividire chiunque abbia un minimo di conoscenza nel campo. In qualche modo erano tutti convinti di prendere parte a qualcosa di davvero unico, questo era sufficiente. O forse era l’importante. Qualcosa di grande, accompagnato da una musica che c’è e non c’è: una sorta di teatro della vita in cui sfilano bambini, uomini e donne tra droghe, illusioni e stupore continuo, sulle note di alcuni dei più grandi musicisti della scena internazionale di quel mitico – ebbene sì – 1969.

Guardandolo con questi occhi, ancora oggi, Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica continua a stupire e a fare paura. Le immagini, la musica dei tre giorni di Woodstock sono la colonna sonora di quel disagio generazionale, che tuttavia non può che rimandare ad un umano smarrimento, sempre diverso, sempre presente e per questo terribilmente attuale.

SCHEDA TECNICA
Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica (Woodstock, USA, 1970) – REGIA: Michael Wadleigh. FOTOGRAFIA: Malcolm Hart, Don Lenzer, Michael Margetts, David Myers, Richard Pearce, Michael Wadleigh e Al Wertheimer. MONTAGGIO: Jere Huggins, Thelma Schoonmaker, Martin Scorsese, Michael Wadleigh, Stanley Warnow e Yeu-Bun Yee. MUSICHE: Artisti vari. CAST: Crosby, Stills & Nash, The Who, Joan Baez, Jimi Hendrix, Janis Joplin. GENERE: Film-concerto. DURATA: 184′

https://www.youtube.com/watch?v=Ok9941BTzVg[:]

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram

Leave a Replay